ti presterò la mia attenzione
sperando che tu me la renda indietro
ma se pur golosa non c’è passione
che al disgusto del troppo miele
non preferisca assaggiare del vetro
un segreto nulla chiede
se non fuggire la luce del sole
ma la sua prole germoglia
per presentarsi un giorno buio sulla soglia
e rivelarsi agli occhi chiari
fiera di ricordarti
di amarmi senza risparmiarti
finché noia non ci separi
Davide Mastrocinque
Poesie di Davide Mastrocinque 3
POESIA N. 8
mi si schiude un sorriso,
incatenato nel tuo dolce calore profumato
sono un portatore sano di sogni putrefatti
non ci sarà una prima volta
siamo sconvolti e in bilico su confini opposti
non so vivere senza uccidere i miei giorni d’oro liquido
disprezza il perdono chi ama affondare
per cui colombe sporche di solitudine
fragilmente pregano
esperti di facili appigli
per un ideale scarno e non troppo morboso
che sappia anestetizzare le pause di riflessione,
lo scorrere del tempo, i saluti veloci,
le possibilità concrete.
VITTIME
guardo a quei giorni
come a fantasmi di marmo morbido
vestiti di dolce nulla
nella culla delle tue labbra invernali
fragili lettere d’amore
scritte con i miei respiri sui tuoi capelli
si perderanno prima di nascere
vittime del vento
Poesie di Davide Mastrocinque
POESIA N. 7
marea itterica,
specialmente condannati
trascinammo le dita ubriache di salsedine
sulla rena bianca, per danzare l’ultima volta
in compagnia della pallida tristezza lunare
circoscrivendo il nostro corpo
al di là della nostra pelle
fino a non sentire più la gravità
la punta del pennello si spalmerà sul circondario
mischiando i colori di tutto ciò che lo compone
per poi sciacquarsi nell’abisso
e renderlo felicemente acceso di mille colori impuri…
CIGNI
strascicando parole al vento
strisciando come raggi di sole sul cemento
inorgogliti dalla nostra dolce ignoranza
bocciati dai parametri umani sorridiamo con gli occhi
cucendo le nostre bocche fra di loro
bevendoci le parole a vicenda
innamorandoci della lontananza
gli sguardi dei cigni non troveranno riposo sul manto dei corvi.
Poesie di Davide Mastrocinque2
POESIA N. 5
i postumi di una città ubriaca
il buio mi accoglie nel suo grembo
per partorirmi con dolore ogni mattina
non insegnateci nulla
preferiamo rimanere abbracciati
alle soffici correnti d’aria della sera
cimitero cerebrale
i miei occhi ora si aprono come ali di un angelo deluso
POESIA N. 6
neoplasie di sogni
mangiano avide la realtà
mentre crampi di lucidità
mi tengono sveglio
e vorrei andare…
non più odore di infanzia
protezione incondizionata d’innocenza
ma un sole di pesante concretezza
grava con i suoi raggi sulla pelle
bagnando di realismo le strette di mano
ma è un minuto sprecato, perso per sempre…