Assassinio – V. Monda


dtalesredmask_rece1

Pallide e fredde carni abbandonate al suolo,
Ultimo lascito di un effimera esistenza,
Tra rossi fiumi di torbido sangue
Attendono inermi l’eterna dimora,
Ma è solo legno e macera terra
E buio e silenzio e polvere e vermi,
Ora che il viso non trasuda più gioia
E il celeste sguardo si perde nell’oblio.

Crudo banchetto per spregevoli bestie,
Di un’innocente fanciulla devota alla vita
Questo rimane al regno di morte
Mentre il gracchiare dei corvi rimbomba,
E tormento, pazzia, piacere e sgomento
Assalgono il boia, assassino crudele,
Dall’involucro d’uomo ed essenza di tenebre.

Trasportatemi li, tra scintille e saette,
Quando il centro comanda e la lama la sgozza,
Il sangue sgorga e le bagna la pelle
E si soffoca l’urlo e gorgoglia di morte.
Cos’è che scatta? Dov’è lo sbaglio?
Quando l’uomo non è più, e diviene altro?
Tace il silenzio nei suoi oscuri segreti
E non posso far nulla perché questo si eviti.

Vincenzo Monda
Se l’ articolo ti è piaciuto condividilo su Facebook:
facebook-condividi-icon

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...