POESIA N. 8
mi si schiude un sorriso,
incatenato nel tuo dolce calore profumato
sono un portatore sano di sogni putrefatti
non ci sarà una prima volta
siamo sconvolti e in bilico su confini opposti
non so vivere senza uccidere i miei giorni d’oro liquido
disprezza il perdono chi ama affondare
per cui colombe sporche di solitudine
fragilmente pregano
esperti di facili appigli
per un ideale scarno e non troppo morboso
che sappia anestetizzare le pause di riflessione,
lo scorrere del tempo, i saluti veloci,
le possibilità concrete.
VITTIME
guardo a quei giorni
come a fantasmi di marmo morbido
vestiti di dolce nulla
nella culla delle tue labbra invernali
fragili lettere d’amore
scritte con i miei respiri sui tuoi capelli
si perderanno prima di nascere
vittime del vento