POESIA N. 7
marea itterica,
specialmente condannati
trascinammo le dita ubriache di salsedine
sulla rena bianca, per danzare l’ultima volta
in compagnia della pallida tristezza lunare
circoscrivendo il nostro corpo
al di là della nostra pelle
fino a non sentire più la gravità
la punta del pennello si spalmerà sul circondario
mischiando i colori di tutto ciò che lo compone
per poi sciacquarsi nell’abisso
e renderlo felicemente acceso di mille colori impuri…
CIGNI
strascicando parole al vento
strisciando come raggi di sole sul cemento
inorgogliti dalla nostra dolce ignoranza
bocciati dai parametri umani sorridiamo con gli occhi
cucendo le nostre bocche fra di loro
bevendoci le parole a vicenda
innamorandoci della lontananza
gli sguardi dei cigni non troveranno riposo sul manto dei corvi.